I Santi Arcangeli a Trepuzzi, una festa nella festa

0
403

Trepuzzi (Le) – È una triade di festa a Trepuzzi per la celebrazione dei Santi Arcangeli, Raffaele, Michele e Gabriele, nella saletta della Chiesa ad essi dedicata una mostra documentale in loro onore e il passaggio da Amministratore a Parroco di Don Emanuel Riezzo che si terrà il 29 settembre, giorno della Ricorrenza della Festa.

La Chiesa di San Michele Arcangelo, così denominata, vanta la costruzione più veloce rispetto alle altre parrocchie, risalendo al 9 luglio 1961 ed essendo stata consacrata il 10 maggio 1964, con al secolo il Vescovo Francesco Minerva. Nel tempo l’intera struttura ha acquisito maggiore splendore grazie all’opera continua dei volontari ed ai bonus che il Governo centrale ha messo a disposizione per il recupero di alcuni immobili o il rifacimento delle facciate.

“I Santi Arcangeli nella devozione popolare”, emblematici rispettivamente, Raffaele quale medicina di Dio, Gabriele, messaggero della salvezza dall’Ebraismo al Cristianesimo, Michele, vincitore di Lucifero sono raccolti nel suddetto titolo dell’Esposizione voluta dall’Accademia del Santino in collaborazione con  l’Amministrazione Comunale, aperta fino al 3 ottobre dalle ore 10 alle 12 e dalle 18 alle 20.

Ed a proposito di Accademia del Santino, abbiamo incontrato il dott. Cosimo Valzano, già sindaco di Trepuzzi, cui abbiamo rivolto alcune domande.

Da che cosa nasce l’idea di questa mostra?

L’Accademia del Santino, presente abitualmente in concomitanza con le solennità liturgiche, offre ai visitatori della mostra un allestimento strutturato da sei teche contenenti santini antichi e moderni degli Arcangeli, messi a disposizione dai collezionisti dell’Associazione. A ciò abbiamo aggiunto documentazioni che danno rilevanza al culto di questi santi, come si è dispiegato nel tempo.

A che cosa si ispira nella sua esistenza l’Accademia del Santino?

Osserviamo l’impegno di raccogliere il materiale che i soci mettono a disposizione. Sono state esposti, all’uopo foto, messali, antichi prodotti cartacei storici che sarebbero andati distrutti.

Chi sono in particolare i destinatari della mostra?

Tutti. Tutte le generazioni.

Quale messaggio si vuol far arrivare ai parrocchiani?

Più che un messaggio religioso, l’intento ha una matrice storico-artistica. Ci sono per esempio dei santini del ‘700 che sono delle vere e proprie opere d’arte. È tutto per il gusto semplice di riandare ai documenti storici reperiti con tanto spirito di aggregazione, pazienza e passione per l’arte sacra.

Intendete mettere in risalto riguardo all’esposizione qualcosa che magari vi è sfuggito nell’allestimento?

Vorremmo rivelare il proponimento di creare una mostra permanente. Il sogno è di avere un piccolo museo del territorio allargandolo alla sfera clericale, in modo tale che se ne prenda cura anche il mondo sacerdotale. Un progetto ambizioso, come ambizioso è lo spirito con cui siamo pronti ad impegnarci.