Lecce – Prosegue e diventa nazionale la protesta avviata dai notai contro il Disegno di Legge sulla concorrenza approvato dal Governo che attribuisce agli avvocati alcune funzioni sinora espletate dal sistema del notariato.
I notai e i dipendenti dei loro studi provenienti da tutta la Sardegna e da diverse parti di Italia si incontreranno sabato 9 maggio prossimo, a Oristano, in Piazza Eleonora, dove sono previste una manifestazione pubblica e una tavola rotonda.
Il titolo notarile non si eredita da mamma o papà ma si vince sostenendo uno dei concorsi più duri e selettivi d’Europa. Fra l’altro non tutto quello che si paga al notaio finisce nelle sue tasche perché il notaio è responsabile d’imposta motivo per il quale ha il compito di riscuotere (senza alcun costo per lo Stato) le imposte che il cittadino deve versare allo stato per l’operazione che sta compiendo. Ma il punto fondamentale è un altro: il notaio è terzo imparziale e assicura che il cittadino non stia spendendo i suoi risparmi in operazioni rischiose (per esempio acquisto di case abusive o ipotecate o da falsi proprietari).
Ciononostante, il DDL Concorrenza attualmente all’esame del Parlamento prevede una rivoluzione nell’ambito dei registri pubblici, così come ci spiega il dott. Vincenzo Papi, Notaio iscritto nel Collegio del Distretto Notarile di Lecce che parteciperà alla manifestazione programmata in Sardegna.
Attualmente i registri pubblici sono alimentati esclusivamente da atti formati da Pubblici Ufficiali, Magistrati e Notai.Il Disegno di Legge in oggetto prevede che per gli atti e le dichiarazioni aventi ad oggetto la cessione o la donazione di beni immobili adibiti ad uso non abitativo di valore catastale non superiore a 100.000,00 euro, ovvero aventi ad oggetto la costituzione o la modificazione di diritti sui medesimi beni, per i quali è necessaria l’autenticazione della relativa sottoscrizione, essa può essere effettuata dagli Avvocati abilitati al patrocinio, muniti di polizza assicurativa pari almeno al valore del bene dichiarato nell’atto.Al riguardo il valore catastale potrebbe trarre in inganno. Infatti il valore reale dei beni immobili solitamente è almeno tre volte superiore al predetto valore catastale. La norma riguarda sostanzialmente il 70% delle operazioni soggette al controllo di legalità imposto per legge ai Notai. Prevede inoltre che alcuni atti societari possano essere iscritti nei Registri delle Imprese purchè sottoscritti con semplice firma digitale.
Si tratta di un provvedimento che incide sulla Concorrenza, favorendo i cittadini?
Sicuramente non è un provvedimento adottato per favorire i cittadini e i consumatori. Infatti le Associazioni dei Consumatori maggiormente rappresentative (Federconsumatori, Adusbef e Adiconsum) hanno manifestato chiaramente il loro dissenso a questo Disegno di Legge che, lungi dal favorire la concorrenza nei settori professionali, consegna alle lobby delle Banche e delle Assicurazioni l’intera filiera del mercato immobiliare. Nel nuovo provvedimento, infatti, è altresì prevista la possibilità di costituire società professionali con soci di capitale non professionisti. In tal modo sarà possibile per le Banche offrire ai propri clienti veri e propri “pacchetti” (trasformabili in pacchi, come avvertono Adusbef e Federconsumatori), completi di mutuo, polizza ed autenticazione dell’atto, sulla falsariga di quanto accaduto nei paesi privi di controllo di legalità, garantito dai Notai, come negli Stati Uniti, con le frodi identitarie e ipotecarie emerse con la crisi dei mutui sub-prime, con milioni di cittadini, specie i meno abbienti, frodati, truffati e rimasti senza casa. Al riguardo il premio Nobel 2013 per l’Economia Robert J. Shiller ha auspicato l’introduzione nel sistema americano del Notariato di tipo latino, a difesa dei consumatori e dell’economia. Il Notariato Italiano è altresì orgoglioso di essere stato coinvolto dall’Amministrazione Obama nello studio del nostro sistema, apprezzato anche oltre oceano, per prevenire il ripetersi di crisi legate all’incertezza della proprietà immobiliare, problema sconosciuto in Italia grazie alla presenza dei Notai. Sul punto è opportuno ricordare che in Inghilterra il danno prodotto dalle frodi immobiliari è pari a 70 miliardi di sterline l’anno, secondo quanto calcolato dal Land Registry inglese.
Qual è la funzione del Notaio?
Il Notaio deve essere inteso, nell’esercizio della sua funzione, come un magistrato preventivo. In un Paese come l’Italia, caratterizzato da una Giustizia lunga e spesso incerta, la funzione notarile svolge un fondamentale ruolo deflattivo del contenzioso civile. Basti pensare che il contenzioso immobiliare in Italia, grazie ai Notai, è praticamente inesistente (0,0029%). Inserire nell’imbuto della Giustizia Italiana i diritti immobiliari costituirebbe un danno gravissimo per i cittadini e gli investitori stranieri. Il Disegno di Legge sulla Concorrenza elimina i doverosi controlli di legalità garantiti dai Notai, Pubblici Ufficiali delegati dallo Stato, esponendo consumatori e famiglie a frodi ed abusi, minando in radice la certezza dei diritti garantita dall’affidabilità dei pubblici registri.
Secondo la proposta di riforma, gli avvocati, autorizzati ad autenticare le sottoscrizioni degli atti di immobili ad uso non abitativo di valore catastale inferiore ad euro 100.000,00, non svolgerebbero altra funzione se non quella di verificare l’identità personale delle parti, senza assumere alcuna responsabilità in ordine al contenuto della scrittura privata, alla sua conformità all’ordinamento giuridico ed alla sua liceità. La redazione della scrittura, le indagini ipotecarie e catastali, gli obblighi fiscali rimarrebbero ad esclusivo carico del cittadino. A questo punto è chiaro che non vi sarà alcun risparmio di costi per il cittadino perché la prestazione unitaria del Notaio viene spezzettata tra più soggetti. Non è infatti immaginabile che il cittadino comune possa svolgere autonomamente indagini particolarmente delicate ed adempimenti fiscali e pubblicitari senza l’ausilio di una figura professionale. Attualmente il Notaio, con competenze altamente specializzate, garantisce entrambe le parti in quanto soggetto terzo ed imparziale che opera nell’interesse dello Stato e della corretta formazione degli atti giuridici. L’Avvocato invece svolge la sua importante funzione professionale nell’ambito della tutela dei diritti e degli interessi di parte. Non è dunque peregrino immaginare che ciascuna parte venga assistita dal proprio Avvocato di fiducia, con conseguente duplicazione di costi.
Inoltre, nel risparmio di costi, bisogna certamente considerare che nei paesi dove esiste il Notariato di tipo latino, i costi della Giustizia si aggirano tra lo 0,3% e l’1,4% del PIL, mentre negli Stati Uniti, per esempio, il costo della Giustizia raggiunge il 2,5% del PIL. Occorre altresì ricordare che i Notai rappresentano un presidio di legalità. Il 93% delle segnalazioni antiriciclaggio provengono dai 5.000 Notai mentre gli altri professionisti obbligati, oltre 300.000, forniscono tutti insieme solo il 7% delle segnalazioni.
Spesso si sostiene che i Notai costituiscano una Casta, è vero?
No è falso. Si accede alla professione di Notaio a seguito di concorso pubblico nazionale, organizzato dal Ministero di Giustizia. La Commissione del Concorso notarile è composta da nove magistrati, di cui due di Cassazione, sei Professori e nove Notai, dopo aver conseguito la laurea magistrale in giurisprudenza ed aver svolto per diciotto mesi pratica presso un Notaio in esercizio da almeno cinque anni. A dispetto dei luoghi comuni, solo il 17% dei Notai è parente di altro Notaio, percentuale nettamente inferiore alla maggioranza di tutte le altre categoria professionali. Inoltre la categoria notarile, senza necessità di quote rosa, ha il 30% di donne Notaio.
Spesso si afferma che il Notaio esiste solo in Italia e rappresenta un inutile obolo, cosa ne pensa?
Il Notariato di tipo latino, quale è quello Italiano, esiste in 22 dei 28 paesi facenti parte dell’Unione Europea, nonché in tutti i paesi del Centro e del Sud America, in Cina, Russia, Giappone, Indonesia, per un totale di 86 paesi del mondo, servendo circa il 60% della popolazione mondiale. I Notai, nel nostro Paese, rappresentano un modello inimitato (e forse inimitabile) di efficienza nella Pubblica Amministrazione. Non sono dei dinosauri insensibili alle istanze della modernità, ma anzi ne sono interpreti. Il Notariato ha realizzato, a propria cura e spese, un modello telematico attraverso il quale comunica digitalmente i propri atti all’Agenzia delle Entrate e alle varie Agenzie del Territorio, senza utilizzo di documenti cartacei. La registrazione ai fini fiscali, la trascrizione e la voltura catastale avvengono per effetto dell’invio di un unico file digitale. Inoltre i Notai possono già redigere atti pubblici digitali, fin dall’origine costituiti da file informatici aventi determinate caratteristiche per garantirne la conservazione e l’immutabilità nel tempo.
A proposito di conservazione, la recente riforma non risolve una delle funzioni più importanti che i Notai svolgono, senza oneri per lo Stato. Tutti gli atti notarili vengono rilegati e conservati dai Notai in esercizio per tutto la loro vita professionale e successivamente depositati presso gli Archivi Notarili. Un atto notarile non si perde mai e potrà essere sempre consultato, anche a distanza di 100 anni.
È vero che i Notai hanno uno stipendio anche se non lavorano?
I Notai, nonostante siano Pubblici Ufficiali, sono anche liberi professionisti. La Cassa Nazionale del Notariato, senza nessun onere per lo Stato poiché alimentata solo ed esclusivamente dai contributi dei Notai in esercizio, garantisce ad ogni Notaio un assegno affinché sia garantito il servizio pubblico in ogni parte d’Italia. Ciò risponde ai principi di solidarietà che caratterizzano la funzione notarile, garantendo un reddito minimo ai colleghi che si trovano ad esercitare in zone svantaggiate del Paese. Attualmente il minimo garantito è di euro 25.000,00 lordi, con i quali il Notaio deve sostenere i costi per il funzionamento di un ufficio, con tutti gli oneri che ciò comporta.
Il Notariato è a costo zero per lo Stato. Anzi garantisce un gettito fiscale, nell’ultimo anno pari a 6,5 miliardi di euro, ed è l’unico esattore di imposte che non percepisce aggio. Basti pensare che Equitalia ha un aggio dell’8% sulle somme riscosse.
Come si sta muovendo il Notariato per contrastare questo Disegno di Legge sulla Concorrenza?
Stiamo attivando una campagna di informazione ai cittadini circa i rischi che comporta l’abbandono del sistema notarile in Italia, soprattutto per le tutele che offre, in particolare ai soggetti più deboli. Inoltre è stata costituita la Federazioni Giovani Professionisti, che attualmente riunisce i giovani Avvocati, Notai e Commercialisti, con lo scopo di contrastare la frenesia normativa imperante per sostenere qualità e competenze. Non c’è nessuna guerra tra professioni poiché ciascuna professione svolge un ruolo diverso ed è caratterizzata da proprie specifiche competenze.
Più attivamente invece, su iniziativa del neonato Sindacato Sociale Notarile, il 9 maggio p.v. si svolgerà in Sardegna, e precisamente ad Oristano, una manifestazione congiunta di Notai, Dipendenti degli Studi Notarili, Consumatori e Intermediari Immobiliari contro il DDL Concorrenza. Quest’ultimo mette infatti a rischio ben 41.000 posti di lavoro!