“La morte di qualunque uomo mi sminuisce,
perché sono coinvolto nell’umanità.
Quindi non domandare per chi suona la
campana, essa suona anche per te!” (John Donne)
Caro Paolo,
è proprio vero, avendo appreso della tua dipartita, stupito e sgomento mi sono sentito morire dentro e depauperato nella mia umanità per il grande apporto che sempre hai dato a quanti ti hanno conosciuto nella scuola, nella vita, nella politica e nella società.
È alquanto triste perdere un grande amico come te, una persona che si è sempre distinta nella nostra comunità per il grande esempio di abnegazione, di onestà intellettuale, di prodigalità e di cristiano altruismo.
Un’eredità alquanto pesante per le nuove generazioni.
Mio nonno era amico e compare del maestro Nino Fiore, artigiano e uomo probo. Io ti conobbi ragazzo nella bottega paterna e poi nell’Azione Cattolica. Ci frequentammo per un po’, perché si era stabilito tra noi un bel rapporto empatico mai interrotto.
Poi da adulti ci siamo ritrovati militanti nello stesso partito; lì sei stato il mio mentore, perché conoscevi meglio di me fatti e persone della politica locale, mentre io che avevo militato all’estero ne ero digiuno. Nelle sedute interminabili della locale sezione della D.C. e nei consigli comunali infuocati sei stato sempre al mio fianco supportandoci, consultandoci e concordando programmi ed azioni politico –amministrative.
Sempre la tua genialità emergeva nelle scelte prese nell’interesse della nostra comunità. Come non ricordare con te, Piero Nitto, Alfonso Sebaste, Mimino Metrangolo, Benedetto Rizzo, Edoardo De Tommasi, Antonio Miglietta Sozzo, il sindaco per antonomasia Ferruccio Madaro, il dott. Virgilio Indirli, Ugo De Luca, Totò Vetrugno, Carlo La Grua e i tanti consiglieri che ci hanno preceduto ed ai quali tutti i novolesi dovrebbero tributare molti onori e ringraziamenti per avere servito la comunità, come tu hai sempre fatto, senza servirsi e senza strumentalizzazioni di sorta.
Ognuno di noi ha dato tutto quello che poteva con spirito di abnegazione e di servizio, indipendentemente dal colore politico.
Tu, come gli altri, hai sempre difeso i colori della libertà e della democrazia, con alto senso del dovere, schivo da beceri trionfalismi e rivendicazioni velleitari, hai saputo, con umiltà e garbo, dare al nostro paese un grande esempio costruttivo di moderazione attraverso il dialogo, l’incontro amichevole e mai lo scontro, superando così steccati e pregiudizi di natura socio-politica.
Grazie Paolo per la bella lezione di democrazia e di onestà che hai scritto nelle pagine della nostra storia cittadina.
I tuoi tanti alunni ti ricorderanno come il professore buono, comprensivo, sempre pronto a dare coraggio con un sorriso.
Sorriso, che ti ha caratterizzato ovunque: in famiglia, della quale eri tanto orgoglioso e innamorato, nella scuola e nella società.
L’eredità morale dell’esempio paterno, il coraggio del fratello Ferruccio (scampato miracolosamente all’eccidio di Cefalonia durante la guerra), la laboriosità intelligente di Corrado e l’imprenditorialità visionaria di Nicola hanno cementato sempre più i tuoi vincoli familiari, per cui il valore dell’unità ha caratterizzato proficuamente la tua bella famiglia, esempio assai raro nell’odierna società.
Al tuo fianco sempre l’amore della tua nobile moglie che ti ha dato la linfa e la forza di affrontare le tante battaglie della tua vita.
L’eredita della tua figura, Paolo, è grande! Imma, Massimiliano e Gianni, ne sono sicuro, sapranno gestirla sapientemente facendo tesoro del tuo nobile vissuto.
La Madonna del pane, alla quale eri tanto devoto, ti ha voluto con lei nel giorno della sua festa e ciò è alquanto significativo.
Grazie Paolo per la bella lezione.