Surbo (Le) – La Pro Loco di Surbo ha scelto di farsi portavoce di una tematica sempre più delicata e che negli ultimi anni si è colorata di nuove sfumature: il rapporto tra famiglia, scuola e istituzioni. E lo ha fatto chiedendo il sostegno degli enti e delle realtà del territorio che, più di ogni altri, possono giocare un ruolo decisivo per la crescita del nostro Salento.
Venerdì 13 maggio alle 18,30, presso l’Istituto Comprensivo Statale “Elisa Springer”, è stato presentato il convegno “Istruzione e Territorio”, per fare il punto sulla questione e discutere insieme di come la realtà locale si stia approcciando da diversi anni a questa parte ad essa.
Alla fine, ne è uscita fuori una chiacchierata costruttiva, uno di quei momenti che davvero si dimostrano in grado di apportare un cambiamento, per quanto piccolo possa essere. I relatori dell’incontro sono stati il Pro-Rettore dell’Università del Salento, Domenico Fazio, Serena Buccarella docente all’Unisalento, la Dirigente dell’I. C. S. di Surbo Maria Rosaria Manca, la Dirigente dell’I. C. S. “Galilei-Costa” di Lecce Addolorata Mazzotta e la Dirigente del Liceo Scientifico “Cosimo De Giorgi” Giovanna Caretto, sempre del territorio di Lecce. A moderare gli interventi Annatonia Margiotta.
Il Presidente della Pro Loco di Surbo Adelmo Carlà e il Sindaco dello stesso comune Fabio Vincenti hanno aperto l’incontro portando i rispettivi saluti.
L’evento, che ha riempito totalmente l’atrio dell’edificio in Via del Mare, è servito soprattutto per lanciare un messaggio chiaro ai detrattori del nostro territorio, a quelli che vedono sempre e solo le criticità e mai le opportunità che buona volontà e impegno permettono di mettere in campo: il Salento cresce, in progettualità, attenzione, sensibilità verso il futuro delle proprie leve. L’occasione è servita per trattare tematiche concrete e, durante le due ore scarse di discussione, ogni relatore ha potuto raccontare la propria esperienza di pubblico operatore del settore scolastico e di come la scuola, oggi, si stia dimostrando in grado di percepire le nuove esigenze e di rimodellarsi in modo funzionale ad esse.
Le opportunità, come demarcato dalla Prof.ssa Maria Rosaria Manca, stanno nei nuovi laboratori per i ragazzi inaugurati presso l’Istituto surbino “E. Springer”, esempio di come le istituzioni riscoprano l’importanza di una formazione che non sia solo classica, tradizionale, basata sul nozionismo. Le opportunità stanno nella capacità, ribadita dalla Prof.ssa Mazzotta, di configurare per i ragazzi un percorso armonico, in cui la scuola non sia un nido di protezione per le giovani menti, ma una tappa cruciale che li proietti verso il mondo del lavoro, senza passare dalle logiche oppressive e mortificanti del precariato e dell’incertezza o del gioco al ribasso, in cui l’alternativa più forte resta quella della fuga da casa propria.
Il tema della fuga dei cervelli, appunto, è stato articolato con lucidità e ottimismo anche dal Prorettore, che ha sottolineato come l’Università del Salento non abbia alcun gap da colmare con gli altri Atenei, perché produce eccellenze, progresso e crescita. Illuminanti anche gli interventi della Dott.ssa dell’Università del Salento Serena Buccarella e della Prof.ssa Giovanna Caretto, che hanno approfondito in particolar modo la relazione tra istituzioni di formazione e territorio, come volano per una crescita complessiva in cui in palio c’è una vittoria per l’intera comunità.
Il convegno non ha accolto idee, progetti, intenzioni, ma fatti concreti; ha mostrato come l’istruzione leccese abbia già saputo sviluppare un nuovo modo di guardare al proprio ruolo. La nuova strada è già stata tracciata e i benefici sono già misurabili. La Pro Loco di Surbo, che da anni dimostra sensibilità verso i temi scolastici, della famiglia e della sinergia tra enti del territorio e organi istituzionali, si è proposta anche questa volta come motore di dialogo, da alimentare e da portare anche alla gente. Perché la crescita può essere tale solo attraverso una presa di coscienza globale, che non esclude e non solleva nessuno dai doveri che né la legge né le amministrazioni impongono, ma la coscienza sociale che alberga, a volte sommessa, in ognuno di noi.