Campi Salentina (Le) – Si intitola “Cappuccetto Rosso XXI Secolo” il musicortometraggio presentato in anteprima per la “Città del Libro” stamane nel Centro Fieristico che ospita la manifestazione.
Una brillante idea è stata quella progettata e messa in atto dai membri della Street Recordz Family che già precedentemente avevano anticipato a Paisemiu.com nel corso delle loro interviste individuali. Tema portante del video, che ha intrattenuto e fatto riflettere gli spettatori dell’ auditorium della rassegna culturale, è il femminicidio.
La violenza sulle donne è, infatti, uno dei temi più scottanti di attualità e i numeri di omicidi compiuti da mariti, fidanzati o padri sulle loro donne aumentano, purtroppo, anno dopo anno. Come suggerisce il titolo, il musicortometraggio riprende la celeberrima fiaba di Capuccetto Rosso, attualizzandola e metaforizzando la vita di una ragazza che si lascia andare a un destino che finirà col distruggerla, sotto inganno; il lupo cattivo incarna le scelte sbagliate, il cuore che si sgretola rappresenta i risvolti negativi delle scelte compiute dalla ragazza, il bosco con le sue luci e le ombre è simbolo delle insidie perenni della nostra società.
Il messaggio dei giovani artisti, però, è ancora più complesso e ragionato. Al termine della proiezione del video è intervenuto Simone Turco, in arte Bud, a spiegare e a esemplificare il contenuto del loro cortometraggio: “negli ultimi tempi si sente spesso parlare di femminicidio e, dato che nel nostro lavoro abbiamo spesso a che fare con modelle e figure femminili di questo genere e siccome nei nostri testi e nei nostri video viene interpretata come un oggetto, abbiamo voluto adattare il mondo del rap, dell’ hip hop di strada a qualcosa di sociale da portare nelle scuole e nelle famiglie. Nel cortometraggio, difatti, non c’è niente di volgare, anzi, è ricco di temi molto forti: sappiamo tutti cos’è la droga, cosa vuol dire fare delle determinate scelte di vita che inizialmente riteniamo giuste, ma che poi scopriamo essere sbagliate, forse troppo tardi. Abbiamo voluto, dunque, elaborare questo progetto per entrare tra la gente, per portare il ghetto e le difficoltà di periferia nelle case, nei ragazzi e in chi non conosce il nostro genere musicale.” Gli altri ragazzi, Mixa, Dinho,Tono, Cromo, Lampo, J-Sklera e Deborah Imbriani (la protagonista del video) hanno,poi, ringraziato il Centro Anti Violenza “Renata Fonte” per il loro patrocinio.
Sicuramente non è facile comprendere appieno il messaggio del video solo dopo una prima visione, per tale motivo, a breve, il musicortometraggio sarà disponibile anche su Youtube. Riguardandolo sarà più facile interiorizzarlo e carpire l’importanza delle proprie scelte e diventare protagonisti del proprio futuro.
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