L’amore vero è spietato, lo diceva già Honoré De Balzac, di amore e solo d’amore si è parlato a “L’Impertinente”, il programma quindicinale trasmesso da Radio One e condotto dal suo stesso autore, Antonio Soleti.
Nella 2^ puntata del 2023 ospiti due donne, la giornalista e scrittrice Anna Rita Favale che presenta il suo libro “Lasciami dire” e la sua editrice Roberta Marra per Esperidi. E’ un piacere fruire di un tal ricercato tema in omaggio al 1° anno di vita della trasmissione che registra audiences elevate in diretta e in podcast. Il testo autobiografico illustrato da Soleti che propone alcuni passi della recensione di Lucia Accoto, autrice e conduttrice di programmi televisivi, e la prefazione di Salvatore Cosentino, magistrato e attore, verte su un concetto basilare che consiste nell’essenzialità del suo senso intimo, il “bastarsi”. Il termine non è in questo contesto sinonimo di autarchia dove talvolta ciò porta a far figurare una realtà coatta e che sfocia nella schizotipia. Invero l’autrice del volume mette nella sua relazione verbale di ospite la pienezza della volontà trasposta in questo “figlio di carta”, come lo denomina l’editrice.
“Lasciami dire” la dice lunga, scusando la ripetizione, sulla sua histoire, prendendo in prestito un termine adeguato al racconto dal sapore nobile, un vessillo del romanticismo che impregna i vissuti amorosi, esperiti in questo viaggio di sola andata nel sentimento primo ed ultimo del mondo, l’amore. La liaison, la connessione tra un gentleman, come lei lo definisce, Giovanni, l’amato marito della protagonista e la sua dama-fillette, se stessa, Anna Rita, prende corpo sotto gli albori di una corte, quasi anacronistica, ovvero tipica dei tempi andati, un combattimento fino allo stremo delle forze impiegate, dove distanza e avvicinamento si alternano in una danza di cuori che cercano lo spazio negli spazi vitali fra il potere e l’amore. Questi è figlio della libertà non del dominio e il potere nemico naturale dell’amore non manca di far sentire il suo peso specifico. Ma il verso “Amor che nullo amato amar perdona…” ha la meglio sulle gerarchie clericali che non vedono di buon occhio il rapporto, seppur d’amore, tra la donna “di Chiesa” e l’uomo “separato”. Poi arriva un deus ex machina, il cielo vuole congiungere i due innamorati. Perfettamente riportato nei dettagli il percorso di una strada come già tracciata tra l’avvocato, avanti negli anni, e la giovane giornalista.
Soleti rileva il valore della scrittura taumaturgica ed escatologica, di libertà e salvezza in questa “esplosione primaverile di fiori e colori”, come definisce il suo romanzo la Favale. E a tal proposito il conduttore le chiede se il titolo del suo manoscritto vuole alludere proprio a ciò che è stato prima del suo matrimonio con l’avv. Giovanni Bellini. E così la relatrice, non senza partecipazione emotiva, narra il prima e il dopo di diventare moglie con i diritti maturati e benedetti dal sentimento che santifica l’esistenza. Già in una “palestra” di emozioni in un alone angelico Anna Rita ha vissuto nella sua esistenza 25 anni in qualità di redattrice del “L’Ora del Salento”, catechista per ben 35 anni e ministro straordinario dell’Eucarestia per un periodo altrettanto lungo. Di poi 14 anni di matrimonio civile, comunione spirituale e ancora una benedizione che presto acquista il pregio indiscutibile e definitivo dell’unione sacrale. Un riferimento alla più alta carica ecclesiastica, il richiamo ai cattolici di Papa Francesco suggella il cosiddetto “discernimento” e cioè la capacità di distinguere un’unione meramente edonistica da quella “riconosciuta”, ossia che supera a pieni voti la prova del consenso sociale.
Il libro è in ristampa, cresciuto nell’empatia di Roberta Marra e del marito Claudio Martino, entrambi “fautori” di prodotti culturali di vario genere, enogastronomici, saggi, poesie e tutto ciò che piace alle persone, utenti fruitori finali. Da collega editore di “ArgoMenti”, il direttore di Paisemiu si confronta con la Marra sulla questione ebook. Dal resoconto delle esperienze risulta che può star tranquillo il mondo dell’editoria, poiché l’”odore” e la concretezza complessiva del cartaceo pare abbiano un fascino insostituibile. E tra forma e sostanza, composizione del testo e contenuti che hanno dell’invettiva filosofica si chiude la conversazione tra le relatrici e Antonio Soleti che hanno avuto il merito di mettere a nudo la bontà esplicativa delle pagine invitando a riflettere senza mai perdere di vista il vettore principale, l’amore, forza cosmica che muove il mondo in nome di Dio.