Lecce – I lavori sono iniziati il 2 luglio scorso, con incontri a cadenza settimanale, e il primo murales è già stato realizzato sulla parete del cortile interno della sezione infermeria della Casa Circondariale di Borgo San Nicola a Lecce.
È una sintesi rappresentativa delle emozioni dei detenuti: immagini, disegni e frasi elaborate dagli stessi durante il ciclo di incontri di “Arte in libertà… oltre le sbarre”, il progetto di arte-terapia coordinato dall’Ufficio Integrazione Disabili dell’Università del Salento e promosso in collaborazione con la Casa Circondariale di Borgo San Nicola (Lecce) che intende offrire alla comunità detentiva un’opportunità formativa e di contatto con l’Università del Salento, favorendo anche un confronto diretto tra le due realtà.
Ideato dagli studenti del Dipartimento di Storia, Società e Studi sull’Uomo, il progetto è iniziato a gennaio 2020 con alcuni laboratori di arte-terapia proprio mirati alla realizzazione di murales all’interno del carcere. Ha visto la partecipazione di dieci studenti del Dipartimento di Storia Società e Studi sull’Uomo, selezionati con bando pubblico, di quattro volontari del progetto di servizio civile “UniSalento senza frontiere” e dei detenuti della sezione infermeria.
Dopo i primi incontri in presenza il programma è stato interrotto a causa dell’emergenza Covid-19 per poi riprendere in modalità telematica. I ragazzi, infatti, hanno voluto inviare una lettera ai detenuti per raccontare la situazione che il mondo esterno stava vivendo a causa della pandemia, testi per leggere e viaggiare con le parole, e tutorial per lo svolgimento di attività creative negli spazi di detenzione (ad. es. realizzazione di pasta di sale, pittura, disegno).
Sono state anche filmate video-interviste alle figure istituzionali legate alla comunità detentiva, cittadina ed accademica, utili per produrre un cortometraggio finale che potesse raccontare le attività del progetto. Inoltre, il gruppo universitario dei partecipanti ha testimoniato le impressioni che l’esperienza ha loro suscitato e raccontato le attività del progetto in video che settimanalmente sono stati pubblicati sul canale YouTube dell’Ateneo.
Con la fine del lockdown e l’affievolirsi delle misure anti Covid-19 gli studenti sono ritornati in carcere e hanno iniziato a lavorare alla realizzazione del primo dei due murales guidati dalla volontaria di servizio civile Veronica Leo (studentessa dell’Accademia di Belle Arti di Lecce). Le immagini riprodotte sono l’elaborazione delle idee grafiche dei detenuti emerse nei mesi di laboratori. Così sarà anche per il secondo murales che sarà realizzato a settembre.
“Siamo a buon punto, – dice il gruppo di lavoro – ma tutto questo non sarebbe stato possibile senza il sostegno incoraggiante del Rettore, Fabio Pollice, della fiducia accordataci dalla Direttrice del penitenziario, Rita Russo, al lavoro spesso invisibile dei professionisti dell’area trattamentale del carcere che hanno seguito il progetto, Cinzia Conte, Annamaria Corallo, Fabio Zacheo e alla disponibilità e collaborazione preziosa del personale di Polizia Penitenziaria.