Esistono molti luoghi comuni sulla frutta secca, secondo i quali essa sarebbe da evitare in soggetti che tendono ad ingrassare o che hanno bisogno di perdere peso.
È vero che noci, noccioline e mandorle tostate forniscono un notevole apporto calorico rispetto ad altri alimenti, a parità di peso. Ogni 100 grammi di frutta sgusciata si passa dalle 580 calorie delle mandorle e delle noccioline, alle 660 delle noci, visto che contengono pochissima acqua e rilevanti quantità di grassi.
I grassi (o lipìdi) godono di pessima fama, ma è necessario sapere che il loro apporto è indispensabile all’organismo e quindi, entro certi limiti, salutare; inoltre bisogna saper distinguere tra diversi tipi di grassi.
Si passa dai grassi di origine animale (il cui abuso provoca l’aumento del tasso ematico di colesterolo, aterosclerosi e altre malattie del circolo), a quelli che nelle etichette degli alimenti sono definiti “grassi vegetali”, quali olio di palma, palmisto e cocco. Questi ultimi sono molto diffusi in quasi tutti i prodotti alimentari industriali quali merendine, biscotti e dolciumi vari, soprattutto a causa del loro basso costo. Peccato che essi, con pudore definiti vegetali per richiamare alla mente nobili grassi quali il nostro olio d’oliva, siano sospettati – in caso di abuso – di favorire patologie potenzialmente gravi quali la sindrome metabolica o altri disordini a livello del fegato.
La frutta secca contiene però un tipo di grassi (gli acidi grassi mono-insaturi) molto meno pericolosi; essi anzi sembrano indurre un miglior controllo del livello di colesterolo nel sangue. E’ inoltre ricca di sali minerali e vitamina E, oltre ad altre sostanze con proprietà anti-ossidanti.
Recentemente è stato pubblicato uno studio che sembra riabilitare il loro consumo anche dal punto di vista dell’apporto calorico, se usate con moderazione, magari nei cosiddetti “spuntini” tra un pasto e l’altro. Quella degli spuntini sta diventando una consuetudine molto diffusa durante le nostre giornate piene, quando abbiamo bisogno di allontanare il momento del pasto; è quindi importante scegliere tra gli alimenti che ci permettano di non esagerare con le calorie: le mandorle sembrano essere ideali! Lo studio ne ha osservato i benefici non solo in chi le mangiava durante il pasto, ma anche in pazienti che le consumavano addirittura durante gli snak. Consumarne circa 40 grammi, tostate e seppur leggermente salate, non fa aumentare di peso e offre i benefici illustrati precedentemente; questo probabilmente avviene anche grazie alla sensazione di sazietà che accompagna il loro consumo e che permane nel tempo. Rimane solo un grosso ostacolo: riusciremo a sfuggire – noi e i nostri figli – agli ammalianti richiami degli spot pubblicitari?
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