Guagnano (Le) – Si è concluso da qualche giorno a Guagnano, il progetto a Giugno scorso e finanziato dalla Regione Puglia nell’ambito del programma di interventi STHAR-LAB – Street art.
L’evento finale di chiusura si terrà martedì 21 dicembre con l’inaugurazione del murales realizzato dall’artista Chekos, sul muro perimetrale della biblioteca comunale del Negroamaro e delle Terre d’Arneo, anch’essa di prossima apertura, e del mosaico realizzato da Stefania Bolognese con materiale di riciclo.
Il progetto è stato fortemente voluto dall’assessore alla Cultura dott. Antonio Rizzo, dell’amministrazione rappresentata dal Sindaco Dott. Claudio Maria Sorrento, ed è stato pensato e scritto dall’Associazione 167/B Street, coadiuvata nell’attuazione dei vari step operativi da un team di professionisti del settore: dott.ssa Lucia Antonazzo, dott. Emanuele Luigi Pasca, dott. Francesco Toni e ing. Marco Imperiale. Le attività preliminari e di programmazione degli step operativi si sono svolte presso Hostària – Museo del Negroamaro con la collaborazione del circolo Arci Rubik.
Il progetto Merum, che ha inteso promuovere il recupero della memoria storica di Guagnano fortemente legata alla viticoltura e alle vicende delle lotte in Terra d’Arneo, ha coinvolto l’intera comunità guagnanese, le aziende vitivinicole, e soprattutto l’Istituto scolastico di Guagnano, rappresentato dal dirigente dott. Michele Serra. Agli alunni delle classi quinte della scuola primaria e le classi prime della scuola secondaria di primo grado, guidati dai loro insegnanti, è stata affidata un’importante responsabilità: diventare la voce del paese, aiutando gli artisti a tracciare gli elementi identitari di Guagnano; inoltre i ragazzi hanno partecipato fattivamente alla realizzazione del murales guidati dall’artista Chekos, riservando loro momenti per dare spazio alla creatività. Il tema del mosaico, invece, è ispirato al logo delle Terre del Negroamaro, il cui disegno è stato realizzato nel 2004 dall’artista locale Mario Miccoli per il Comune di Guagnano.
E’ stato un vero e proprio successo soprattutto per la grande partecipazione dei cittadini che, durante tutti questi mesi, sono stati coinvolti con interviste e laboratori. Quindi, come dice l’assessore, è stato un progetto di comunità teso a restituire a Guagnano un’opera d’arte in cui tutta la popolazione potesse riconoscersi, infatti protagonista dell’opera sono gli elementi cardine della nostra terra: i vigneti, i fasci di vite per la realizzazione della fòcara, il negroamaro e i contadini.
L’auspicio è che il murales e il mosaico, insieme alla Biblioteca del Negroamaro e delle terre d’Arneo, possa diventare veicolo di attrazione per quel turismo legato ai percorsi culturali, enogastronomici e al turismo esperienziale nell’entroterra salentino.