Lecce – Duro monito dell’Arcivescovo di Lecce contro le organizzazioni criminali che hanno scelto di essere al fianco di Caino, anziché percorrere la via del bene.
In una lettera indirizzata alla Chiesa di Lecce – a presbiteri, laici ed istituzioni – all’indomani del blitz che ha messo in ginocchio alcune frange della criminalità organizzata salentina, Mons. Michele Seccia scrive: “Dopo aver iniziato il cammino verso la Pasqua con il rito dell’imposizione delle ceneri ed aver annunciato la mia prima Visita pastorale alla diocesi, la lettura dei quotidiani locali degli ultimi giorni mi pone sotto gli occhi la triste realtà di fratelli e sorelle che hanno scelto uno stile di vita per nulla coerente con il Battesimo.
A loro rivolgo il mio grido di dolore e chiedo con la fermezza del padre e con amore fraterno: fratelli e sorelle, avete deciso di mettervi dalla parte di Caino, volete seguire le orme del primo criminale della storia umana? Ricordatevi che per lui risuonò come un lamento il forte rimprovero di Dio creatore: “La voce del sangue di tuo fratello grida a me dal suolo” (Gen 4,10).
In nome di Dio, vi scongiuro: abbandonate la via del male, dell’arroganza, del potere imposto con il sopruso, con la minaccia e con la violenza. Provate a pensare ai vostri figli, ai vostri genitori, alle vostre famiglie: non sarà certo per loro motivo di orgoglio e di vanto la “fama” di un familiare finito in carcere. Se la cronaca racconta che la giustizia giunge ad adottare drastici provvedimenti che vi privano della libertà, la voce di Dio si fa sentire nelle vostre coscienze anche se, purtroppo, resta inascoltata.
Vi imploro: non seminate la morte con la presunzione di riuscire ad ottenere profitto e potere con metodi e regole lontani da ogni norma. E con San Paolo e con Papa Francesco che ha scelto questa Parola per intitolare il suo Messaggio per la Quaresima, vi ripeto: “Vi supplichiamo in nome di Cristo: lasciatevi riconciliare con Dio” (2Cor 5,20).
Le ultime vicende, purtroppo, ripropongono una situazione già nota. E le recenti indagini condotte dagli inquirenti svelano – qualora ci fosse ancora bisogno di conferme – che la criminalità organizzata ormai si è introdotta in tutti tessuti e, in un silenzio sommerso ma terribilmente assordante, muove i fili di molti settori della vita economica di questo territorio. A volte, con il chiaro tentativo di corrompere o addirittura di sostituirsi alle istituzioni chiamate a servire la comunità: non è un caso se il Salento detenga il triste record di amministrazioni pubbliche sciolte per il fondato sospetto di infiltrazioni malavitose.
“Colgo l’occasione, a tal proposito, di ringraziare personalmente le Autorità Civili e Militari che ogni giorno sul campo si fanno garanti della sicurezza e del rispetto dei diritti di tutti noi. E a voi tutti, fratelli e sorelle, chiedo il coraggio di scegliere sempre la via del bene. Pensate e agite seguendo in ogni circostanza la vostra coscienza: siate certi che essa vi indicherà la strada giusta secondo giustizia e legalità.
E se dovesse mai capitarvi di essere a conoscenza di azioni criminose o di affari illeciti o, peggio ancora, qualcuno di voi ne fosse vittima, ricordate che l’agire omertoso non è il migliore alleato della criminalità. Non abbiate, invece, paura di denunciare alle autorità competenti: avrete scelto con coraggio la via del bene. E del bene comune. Onestà e rettitudine sono fondamenti di una società più giusta e più fraterna.
Il coraggio della denuncia diventi per voi la più bella forma di conversione: è combattendo le “strutture di peccato” che si alimenta la speranza e si costruisce il futuro dei nostri ragazzi. Alcuni dei quali, purtroppo, attratti brutalmente dal “vuoto” strapotere della violenza, si perdono per sempre.
Mi sia permesso anche di rivolgere ai miei sacerdoti e ai comitati che organizzano feste religiose: attenzione, guardatevi di non scendere ad accordi con soggetti e ditte che attraverso promesse accattivanti possono stringervi in legami pericolosi!
La Chiesa non può e non deve scendere a compromessi con nessuno. Tanto meno con chi afferma di servire ed offrire prestazioni ma in fondo intende solo servirsi dell’istituzione, del parroco, o del comitato feste per perseguire utili propri e non sempre secondo la legge.
La trasparenza dei bilanci delle feste patronali o parrocchiali o rionali a sfondo religioso è condizione indispensabile per testimoniare vera devozione e amore verso il Signore, verso la Madonna e verso i Santi. Le norme ci sono e vanno attuate: il riferimento agli uffici di Curia per le autorizzazioni canoniche per l’approvazione dei bilanci non costituisce una novità, ma viene ribadita una prassi canonica e civile che non di rado viene elusa.
Accogliete questi pensieri nati dal cuore ma, soprattutto, dal senso di responsabilità che avverto come guida della comunità – “Città di Dio e Città dell’Uomo” – che Dio mi ha affidato, non tanto come confidenze di un padre di un fratello, di un amico… Ne ho avvertito il bisogno per esservi ancor più vicino e perché credo che la rivoluzione dell’amore annunciata dal Vangelo di Gesù Cristo non possa prescindere dai valori della giustizia e della legalità che sono alla base del con-vivere civile”.
E conclude: “Guardiamo l’orizzonte e fin d’ora scorgiamo l’albero glorioso della croce. Non ci fermeremo per sempre sul Calvario: ancor più in là contempleremo la luce che emana dal sepolcro vuoto, annuncio definitivo della vittoria sulla morte e sul peccato. La gioia della risurrezione spezzi le catene dell’ingiustizia e doni al cuore la gioia e la pace che il Cristo risorto riserva a chi crede e ama”.