Lecce – In tutta Italia nella giornata di ieri si sono svolti presidi, flash mob, ed iniziative, proposte da diverse associazioni e partiti politici. Anche a Lecce con lo slogan “Nessuna bandiera… Solo matite…” i membri e non di Informazione Precaria, rete salentina di giornalisti, operatori, fotografi e addetti stampa, si sono dati appuntamento in Piazza Sant’Oronzo per manifestare contro la violenza, per la libertà di stampa, di critica, di satira e di opinione. L’obbiettivo era di lanciare un segnale diverso da quelli che in queste ore affollano la rete, manifestando la propria indignazione senza strumentalizzare, senza colpevolizzare, isolando chi pensa di utilizzare la violenza contro la libertà e la democrazia.
Ma dalla rete i segnali su questa vicenda sono diversi e molteplici, scriveva Ettore Marangi, un frate Francescano, sul suo profilo di Facebook: “Il significato della vignetta lo sapete? Altrimenti non potete giudicare. La scritta dice: Monsignore Vingt-Trois (il nome dell’Arcivescovo di Parigi) ha tre papà. Perché? Perché l’Arcivescovo aveva detto che il matrimonio tra persone dello stesso sesso è un inganno, perché i figli hanno diritto ad avere per genitori una figura maschile e femminile. Charlie Hebdo sembra rispondere: Ipocriti, dov’è la figura femminile nel Dio cattolico modello della famiglia cattolica, che è un Dio tutto maschile? Questa vignetta avrei voluto disegnarla io! Non è contro la Trinità ma contro l’ipocrisia della nostra morale, molto lontana dalla volontà di Gesù; persino nell’Antico Testamento, lo Spirito Santo è di genere femminile. Ma per le donne ancora non c’è spazio nella teologia cattolica e, invece di chiamare lo Spirito “madre dei poveri”, noi lo chiamiamo “padre dei poveri”. Magari in Italia avessimo persone così sveglie e attive.
Un affermazione molto forte, formulata da un uomo che è missionario in Africa e che, si presume, sappia cosa stia dicendo quando parla di Teologia.
Carlo Salvemini dell’associazione Lecce Bene Comune sempre dalle pagine di Facebook: “… Ci si può confrontare su come ciascuno di noi, la pensa sui confini della satira. Se essa debba o meno fermarsi alle soglie della blasfemia o volgarità oppure poterle varcare impunemente in nome di un diritto incomprimibile. E dividerci tra noi, e fare distinguo, e puntare il dito. Per un motivo semplice: qualunque tipo di insanabile divergenza di opinione non la regoliamo a colpi di pistola. Perché noi abbiamo – da decenni – deciso di affidare al diritto e alla ragione i nostri conflitti di pensiero. Non alle armi. Così governiamo gli scontri. Cosi combattiamo i terrorismi. È questo il valore, inestimabile, del nostro modo di stare al mondo. Abbiamo limiti, contraddizioni, incoerenze, meschinità,ma per quanto grandi essi possano essere legittimano ciascuno a poter dire e scrivere io sono Charlie. Anche solo sulla propria bacheca. Senza doversi vergognare”.
Basti questo a far pensare alla bellezza nonostante tutti i nostri limiti della libertà cui ancora godiamo. Già, libertà … Ma come mai è un concetto così difficile da metabolizzare?
Fonte foto: Claudia De Blasi
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