“Obesità: la pandemia silenziosa”: è questo il tema della due giorni di studio che mira ad inquadrare il problema sin dalla primissima età, in programma venerdì 6 e venerdì 13 luglio presso il Centro Medico Colsan a Lizzanello.
Lizzanello (Le) – L’evento, promosso dall’Associazione Donne Medico con il Colsan (Ambulatorio medico polispecialistico e servizi sanitari), nelle persona del referente scientifico Maria Lucia Santoro, gode del patrocinio di Provincia di Lecce, Asl Lecce, Fimp (Federazione italiana Medici Pediatri) Lecce, Isbem (Istituto scientifico biomedico euro mediterraneo), Creis e Ordine dei Medici Chirurghi ed Odontoiatri della provincia di Lecce.
L’avvio dei lavori, in cui si avvicenderanno medici esperti della materia, è previsto per venerdì 6 luglio (ore 14) con la registrazione dei partecipanti ed i saluti istituzionali. Alle ore 14.15 presentazione e finalità del convegno con Luana Gualtieri, Maria Lucia Santoro e Nicola Corciulo. Quindi, alle ore 14.30, spazio alla prima sessione di lavori (moderatori Piero Caprio e Rosario Cavallo: Epidemiologia locale nazionale ed internazionale: il tracking (Nicola Corciulo); Epigenetica, ambiente e salute: l’importanza di una relazione (Maria Luigia Fulgido); La prevenzione dell’obesità dall’età natale all’età scolare (Nicola Corciulo); NAG FACTOR ovvero Fattore Assillo: esperienza di prevenzione multidisciplinare nelle scuole primarie (Caterina Mosca); Comorbilità cardiovascolari metaboliche (Enrico Rosati); Comorbilità ortopediche (Maurizio Matarazzo); discussione.
Alle ore 18 via alla seconda sessione (moderatori Carmelo Perrone e Lorenzo De Giovanni): Le problematiche psicologiche e lo stigma sul peso (Marta Morelli); Life Walking: un esempio di buone pratiche sportive e stile di vita negli adulti: possibile riprodurlo in età pediatrica? (Nicola Ciannamea); discussione e chiusura dei lavori.
Venerdì 13 luglio, a partire dalle ore 14, al via la seconda giornata. Alle ore 14.15 presentazione e finalità del convegno con Maria Lucia Santoro, Nicola Corciulo, Rita Tanas e Norma Marzano. Alle ore 14.30 , la prima sessione di lavori (moderatori Raffaele Montanaro e Giuliana Cardinale), con le relazioni a cura di Rita Tanas: Principi di Educazione Terapeutica del paziente, Colloquio di Motivazione, lo Stigma e il lavoro in Rete; Fare la diagnosi. Quali curve? Quali cutoff?; Comunicare la diagnosi; Valutare l’andamento del peso in terapia: il Rinforzo Positivo; Perle e Delfini un esempio di cura ferrarese implementabile in altre sedi; Caso clinico: La storia di A.
Alle ore 17.30 in programma la seconda sessione di lavori (moderatori Giovanni Pepe, Sandro Tronci): Simulazione: Un Colloquio di Negoziazione Breve per comunicare la diagnosi fra PLS e genitori / bambino (Rita Tanas); La Rete di intervento: Famiglia–Scuola-Pediatrica di Famiglia-Specialisti e Team di 2°-3° livello (Rita Tanas, Maria Concetta Petrelli); Test ECM e chiusura dei lavori.
Gli eventi, rivolti a medici (tutte le categorie) e a biologi nutrizionisti, sono gratuiti e a numero chiuso. Per iscrizioni e informazioni chiamare il numero 0832 654022 o inviare una e-mail all’indirizzo amministrazione@colsan.it.
“L’obesità è diventata una vera e propria “pandemia dei nostri giorni”. Come ha messo in evidenza la scienza epigenetica con i suoi studi, è causata dall’interazione tra fattori genetici, socioeconomici ed ambientali (addirittura alcune condizioni in gravidanza sono collegate a successivi problemi relativi a dieta e fisicità nei bambini)”, spiega la pediatra Maria Lucia Santoro. “L’obesità produce i suoi effetti negativi a livello di autostima, e sull’immagine che i bambini hanno su loro stessi, inducendoli a passare molte ore alla tv, non volendo partecipare ad attività con i coetanei, con conseguente emarginazione. Come ogni patologia comporta effetti negativi non solo sulle condizioni di vita di chi ne soffre, ma anche su quella della famiglia e indirettamente sulla collettività, causando una comorbilità che comporta, anche dal punto di vista economico, un utilizzo delle risorse sanitarie per curare problematiche cardiache, ortopediche, psicologiche”.
“È una sfida quindi ridurre il numero di pazienti attuando quella che è la vera “prevenzione primaria”, con messaggi univoci alla comunità e agli esperti del settore, facendo formazione in tema nutrizionale a tutte le figure sanitarie. L’evento, quindi, rientra in un percorso di “benessere e salute” e, se ben rappresentato nel nostro territorio, con una integrazione di reti socio-culturali ed esperti nel settore dell’Alimentazione e degli stili di vita, con la diffusione di messaggi che devono coinvolgere il singolo integrato nella comunità in cui vive comprese le figure sanitarie,le istituzioni,le associazioni sportive ,gli esperti del settore agricolo e gastronomico,può rappresentare un momento importante di confronto e crescita in termini di buona salute e corretti stili di vita del territorio stesso”, conclude Maria Lucia Santoro.