Prima o poi capita a tutti di dover cambiare strada, di dover scegliere un sentiero diverso da quello percorso fino a quel momento. I cambiamenti sono difficili, soprattutto se crediamo di non poter camminare, agire con ritmi e confini differenti da quelli ai quali ci siamo abituati. Ecco perché durante i momenti di crisi facciamo fatica a vedere oltre il limite, oltre le difficoltà.
Chi riesce a vivere senza una forma precisa, senza un’etichetta, con un’identità che fa della continua evoluzione e innovazione il proprio segno distintivo è capace di modificarsi senza stravolgere il proprio essere, perché ha come essenza il cambiamento continuo.
Silvio ed Eleonora, titolari dell’ azienda Bereluce, sono proprio così e con questo spirito, con questa visione del business hanno affrontato la pandemia, evitando la crisi della loro azienda.
Fin dalla nascita della loro società, nel 2004 nel centro storico di Veglie (LE), i fratelli Galati hanno deciso, all’interno dell’ambito della incisoria computerizzata, di non fermarsi alla scelta di un prodotto o un servizio da proporre e da offrire al meglio delle loro possibilità. La loro vision è stata fondata, dal principio, sulla continua ricerca di strumenti, materiali, processi, elementi che permettessero loro di creare, ogni volta, qualcosa di unico, ricco di valore e di quelle emozioni che solo un oggetto di artigianato sa suscitare.
Silvio ed Eleonora si definiscono “Artigiani tecnologici” e a guardare gli oggetti che producono non possiamo certo dar loro torto. Perché le medaglie prodotte da Bereluce, che hanno raggiunti i podi italiani ed esteri e addirittura olimpici, le incisioni sui vetri, i loghi e le personalizzazioni sull’abbigliamento non sono anonimi oggetti, non hanno nulla a che fare con la produzione in serie: riflettono, invece, il cuore e la mente di chi li ha ideati e di chi li ha creati.
Ad un passo dal produrre tutte quelle medaglie di categoria olimpica, necessarie alle qualificazioni di le Tokyo 2020, oggi si spera 2021, nel nuovo laboratorio di via Peschiera, Silvio ed Eleonora si sono scontrati, come molte imprese e cittadini, contro la pandemia, contro le chiusure delle gare sportive e il blocco dei contratti internazionali. Poteva sembrare tutto perso, potevano sembrare mesi persi. Invece i due imprenditori hanno continuato, come sempre, a sperimentare, a osservare, a valutare, a cercare e a creare innovazione artigiana e tecnologica.
Sono nate così, in linea con i principi ecologici e di sostenibilità ambientale della società, le borse artigianali in legno racchiuse nella collezione denominata “Extravaganza”. Una nuova collezione, un nuovo ambito per Bereluce, una nuova avventura per Silvio ed Eleonora all’insegna dei colori ad acqua, di materiali naturali certificati FSC. Oggetti che racchiudono in loro stessi la tradizione e la naturalezza del legno, il virtuosismo artistico dell’incisoria, l’essenza innovatrice, la competenza tecnologica: oggetti antichi e moderni allo stesso tempo, oggetti, soprattutto, che hanno un’anima improntata al futuro ma sempre salda nel territorio di origine.