Riapre i battenti, dopo la pausa estiva, il programma di approfondimento “L’Impertinente”, ideato e condotto dal direttore responsabile di “Paisemiu” Antonio Soleti che, nella serata del 7 ottobre scorso, ha ospitato in studio su FM 105.7 di Radio One e su Facebook in diretta Streaming i criminologi Antonio Russo e Barbara Rodio, il primo impegnato primariamente nell’Arma e ora nella scrittura a cui ha dedicato ampio spazio e la Rodio, avvocato e funzionaria presso ARPAL Puglia.
La conversazione ed il confronto è stato tutto teso al tema scottante dello stalking, il femminicidio, la violenza in generale e in particolare subita in larga misura e che la Legge, spesso, non riesce a tutelare come dovrebbe e in sostanza potrebbe.
Il messaggio del programma di approfondimento che allarga le forbici dell’importanza alle violenze, ossia alla violenza di genere è il suggello che nella soluzione della problematica si imprime, consistente nel percorso di riabilitazione da attuare in due direzioni, sia per lo stalkerizzato che per lo stalker. Antonio Russo evidenzia la pletorica esistenza di leggi e i tempi lenti della burocrazia, inoltre l’insufficienza di personale che si occupi del perseguimento del problema. Barbara Rodio afferma che la Corte Europea nel 2017 ha bacchettato l’Italia perché, nonostante le pene aspre, la questione è esacerbata. E mette in rilievo l’impellenza di misure cautelative rivolte alla parità di genere, sesso e diversità. La “partita si gioca” già nell’età scolastica, poiché “stalker si diventa”, secondo gli esperti della materia.
Alla domanda del conduttore sul valore della preminenza di atti deliberativi, efficaci, preventivi, la Rodio propende per la pena intesa nel senso classico mentre Russo ritiene vitale contrapporre la prevenzione alla repressione. Inoltre è ineluttabile puntare sui tempi per i collegamenti tra i vari servizi, al fine di limitare la violenza altresì psicologica. Nel caso della violenza contro le donne, di cui si ha contezza ogni giorno, occorre tutelare la vittima unitamente alla prole, come recita la Convenzione di Istanbul. Le dinamiche interne alle varie forme di violenza sono riportate in maniera capillare nel libro di Antonio Russo “Stalking, sconfiggerlo si può”, da cui sarà a breve prodotto un film.
La trasmissione radiofonica ha avuto il merito di delimitare il tema della violenza, fornendo dati sul femminicidio e illustrando il perché e come usare la terminologia per spiegare un fenomeno enorme come una galassia e che è ingiustamente talvolta circoscritto nel significato espressivo. Inoltre di rilievo sono gli elementi ai più ignoti come “il decreto 2020 di libertà” consistente in 400 euro al mese e al congedo parentale. Ma la parola d’ordine che persiste è data da “un cambiamento radicale nella cultura” che probabilmente le prossime generazioni potranno apportare, ma tutto deve iniziare nelle agenzie educative che vanno aiutate con l’in-formazione.
La puntata integrale è visibile a questo link