Dopo il successo del primo incontro, una seconda conferenza celebrerà lo studioso novolese a cento anni dalla nascita. Appuntamento venerdì 19 maggio alle 18 a Novoli.
Novoli (Le) – Grande partecipazione, al Teatro Comunale di Novoli, l’8 maggio scorso, all’incontro con il quale – sotto la direzione scientifica della professoressa Annarita Miglietta, linguista dell’Università del Salento – si è dato l’avvio al Progetto “Per Oronzo Parlangeli” a cento anni dalla nascita dell’illustre studioso.
Nel corso della serata, il Professor Pietro Clemente, già ordinario di Antropologia culturale dell’Università di Firenze, prendendo le mosse dal volume, “Raccontami una storia. Fiabe, fiabisti, narratori” (Pasqualino Editore, 2021), un’antologia di suoi saggi e di alcuni scritti di Alberto Maria Cirese, si è soffermato sul ruolo che occupa il genere narrativo orale, popolare, nel dialogo intergenerazionale e nel rapporto con il territorio, quale espressione e, allo stesso tempo, garanzia per la tutela di un vasto patrimonio immateriale (attraverso la trasmissione anche presso le nuove generazione) e per la conservazione della memoria storica di un popolo, della cultura, delle tradizioni di una comunità.
Il secondo appuntamento è fissato per venerdì 19 maggio, alle 18, presso la Saletta della Cultura G. Vetrugno di via Matilde 7, a Novoli. Ospite relatore sarà il linguista Alberto Sobrero, professore emerito dell’Università del Salento, autore di numerosi saggi di dialettologia, educazione linguistica e sociolinguistica.
Sobrero durante l’incontro parlerà de “La carta dei Dialetti Italiani: un archivio e una visione”, concentrerà l’attenzione su quell’opera di vasta portata che Parlangeli aveva ideato, ma che per la prematura morte lasciò incompiuta.
Lo studioso novolese aveva concepito la sua opera con l’intento di realizzare monografie dialettali regionali con materiali linguistici raccolti attraverso inchieste sul campo, condotte in maniera capillare e sistematica su tutto il territorio nazionale.
Il rigore delle riflessioni teoriche e la precisione scientifica dell’impianto metodologico, pionieristici per gli anni ’60 del secolo scorso, continuano ad essere un importante punto di riferimento per la ricerca linguistico-dialettologica.