Gita fuori porta per l’Associazione “Comunicare” nella splendida cornice della località Cerratelle (strada Trepuzzi-Casalabate). L’evento rientra nelle attività associative, la cui sede è a Trepuzzi in via Paisiello,n° 26. La location meta della visita è una felice oasi verde, negli ultimi tempi abbandonata; il proprietario, Salvatore Di Sparti, un geometra di origine siciliana ricorda nostalgicamente il periodo in cui il podere era una balera e poi le pasquette vissute tra queste piante di varia provenienza, ovvero che la campagna rammenta altresì a molti l’importante progetto ai tempi di Cernobyl, in cui i ragazzi vi si recavano per disintossicarsi. Ora accorsi in tanti tra soci, amici, familiari dei giovani diversamente abili per i quali è stata inventata.
Una mattinata di tutto rispetto, tra i piaceri conviviali approntati amorevolmente dalle socie, manufatti allestiti da personale interno e gli ospiti dilettatisi nel gioco delle bocce, musica, alla chitarra Francesco Caretto e per canto e ballo invitanti Lorena Braganti, medico che vive a Trepuzzi, nonché colonna dell’associazionismo locale. Il presidente, Salvatore De Maria, ha auspicato un nuovo inizio per utilizzare questo paradisiaco spazio nell’ambito dei ritrovi che la sua prolifica associazione mette in cantiere.
A Paisemiu così ha risposto
Quando nasce l’Associazione “Comunicare”?
Il 17-12-1997, il venticinquennale speriamo di festeggiarlo, molto dipende dalle condizioni sanitarie. Abbiamo iniziato l’anno sociale da una ventina di giorni con iniziative per i ragazzi alfine di distrarli un po’, per diversificare rispetto ai laboratori intrapresi all’interno dell’associazione. Oggi è la prima iniziativa all’esterno. Siamo venuti qui a Cerratelle con un pulmino che ci ha messo a disposizione il Comune per far godere loro l’aria pura, proponendo loro giochi e pasticcini per una piacevole escursione. Per il futuro abbiamo tante altre belle idee che ci piacerebbe concretizzare. Ciò dipende dalla collaborazione dei soci e familiari.
Che cosa si propone da statuto?
Si ripropone di creare un ambiente che possa essere di loro interesse e cercare condivisione tale da suscitare in loro qualcosa che non li faccia sentire soli nella società che li attornia.
Quali sono le aspettative più salienti dei ragazzi? C’è una varietà di persone, una fascia d’età di uomini e donne, essenzialmente che cosa si aspettano quando vi riunite?
L’hai detto con le tue parole. Purtroppo anzi per fortuna l’età dei giovani è cresciuta di rimando. Abbiamo persone dai 40 ai 60 anni circa. La curiosità dei chiamiamoli ragazzi è molteplice, ognuno ha una condizione fisica da tener presente, poi ciascuno ha le sue inclinazioni. Ci si spende in varie attività di carattere sociale. Cerchiamo di farli sentire utili alla società.
Che tipo di manifestazioni prediligono?
Le attività manuali sono di interesse primario perché le altre, teoriche diciamo, non suscitano in loro molta attrazione, il personale grado di apprendimento, ossia il diagramma ad un certo punto scende enormemente. Poi vi sono le attività teatrali e anche la fumettistica che stiamo portando avanti grazie al maestro Enzo Grassi. Inoltre qualche ulteriore spunto ce l’avremmo per rinnovare i programmi, ovviamente molto si punta, come si diceva, sul tempo a disposizione dei soci.
E la situazione affettiva qual è? Si legano emotivamente o restano al loro posto? Si affezionano di più fra loro o ai responsabili dell’associazione?
Sicuramente tendono a formarsi dei gruppi, ma noi facciamo in modo di prevenirli quanto più possibile perché ci teniamo che sia uno ed uno solo il gruppo. Si mira alla sinergia in maniera totale.
Qual è il progetto a breve?
Al momento vi sono esclusivamente i laboratori. A dicembre siamo in animo di inaugurare la nuova sede offertaci dal Comune. Già avremmo dovuto farlo ma la pandemia ci ha bloccato. E’ calendarizzata per le vacanze di Natale e visto che abbiamo l’emblematica data lo faremo probabilmente proprio il 17 dicembre in un unico appuntamento, compreso un convegno su di una problematica particolare. Ma non vogliamo rivelare la sorpresa.