Novoli (Le) – Inserito nella corona degli eventi in occasione della Giornata Internazionale contro la violenza sulle donne, l’appuntamento organizzato e curato dall’Istituto Comprensivo di Novoli presso il Teatro Comunale.
In apertura il canto ed una coreografia interamente ideata e curata dagli alunni di terza media sotto la supervisione del prof. Antonio Fantastico (per la parte musicale) e del prof. Vincenzo Gabrieli (per la sezione coreutica). Il testo musicale di introduzione è quello interpretato da Fiorella Mannoia, “Nessuna conseguenza”.
A condurre, il direttore di Paisemiu Antonio Soleti che non ha mancato di dissertare sul significato profondo del termine “violenza”, ponendo in luce cause e conseguenze di una tal forma di “malattia” se è da considerarsi tale codesta confusione aberrante dell’amore giunta al sacrifico “perfetto”. Il direttore se lo domanda e lo chiede alla platea popolata, è il caso di dire, da insegnanti, famiglie ed alunni che si alternano sul palcoscenico con proposte letterarie ed interventi a tema. Monologhi brevi ma di tal presa su di un pubblico altamente motivato.
La conferenza poi offre delucidazioni differenziate non prima di un passaggio interessante. Al centro del teatro una poltrona rossa vuota, come a rappresentare la voce silente della donna, “spiegata” da un’alunna che ricorda tanto la “sedia calda” di Fritz Perls, su cui però ci si siede in analisi per far fluire comodamente le problematiche emotive represse portandole alla luce per una provvidenziale catarsi. E il titolo dell’evento come riferisce la dirigente dell’Istituto Comprensivo, prof.ssa Elisabetta Dell’Atti “Uniti contro la violenza sulle donne” allerta i suoi e le sue ragazze allo studio costante e rigoroso, poiché solo avendo un corredo culturale si può ovviare alla dipendenza che fa rintanare in un sé “bisognoso” dando vita anche per di più alla violenza economica, in agguato.
Il saluto del vice sindaco e assessore comunale all’Istruzione, Francesca Ingrosso pone l’accento sull’indispensabilità della denuncia, l’unico modo perché la paura del futuro non possa prevalere. “La scuola a tempo pieno ed il “fare famiglia” è il monito di Sebastiano Leo, l’assessore regionale all’Istruzione che rimarca l’importanza ineluttabile dell’esempio, quale primaria formula vincente in tutti gli aspetti dello scibile umano. A proposito della formazione ad opera delle “agenzie culturistiche”, la sollecitazione di Soleti, si è espressa l’avv. Alessandra Viterbo evidenziando che le Istituzioni in causa si occupano delle priorità in tal senso. Infatti il sistema degli scopi basilari della Convenzione di Istanbul mette a fuoco l’urgenza della “cura dei minori”. Inoltre una notizia nell’ambito della conferenza restituisce conforto in questo spinoso problema relativa alla normativa della legislazione italiana, rispetto alle altre europee che risultano neglette, mentre sotto l’aspetto squisitamente giuridico il nostro Paese porta la bandiera dell’avanguardia. A confermare tale tesi giungono i dati snocciolati da Guendalina Federico, vice-prefetto, riguardo ai numeri tragici del femminicidio registrati e cioè 61 nel 2021 e 49 nel 2022 che danno contezza del lavoro organico svolto. In più la dott.ssa Federico definendo gli scolari “sentinelle del passaggio culturale” li invita a munirsi di App apposite per le segnalazioni. “Violenza come forma di potere e controllo e di discriminazione di genere” sono le parole chiave su cui riflettere è l’idea di Maria Luisa Toto, presidente del Centro Antiviolenza “Renata Fonte”. Ma i ragazzi, uomini e donne del domani sono i protagonisti in sala della serata che si spendono in scenette ad hoc per sollecitare e promuovere con la poesia e alternative performances artistiche la sostanzialità da tener presente nelle dinamiche che intrappolano la comunicazione a tutti i livelli facendola diventare a volte un messaggio di violenza sia de visu che nel contesto tecnologico avanzato. La mission dei preadolescenti è di far passare contenuti di accesa speranza contro la nuova barbarie che la scolaresca reprime con comportamenti di solidarietà e predisposizione positiva come una deus ex machina. Per coloro che amano i revival e remake il racconto delle sorelle Mirabal chiude quest’incontro lasciando agli atti un responso di una nuova pagina culturale, seme da irrorare e coltivare per i più che amano e hanno a cuore l’evoluzione e la rinascita non solo di Novoli.