La direttrice artistica del Balletto del Salento di Trepuzzi, Vera Giannetto, ha deciso di celebrare così il ritorno alla normalità, alla sala di danza, alle coreografie e al tanto atteso saggio di fine anno.
Sabato 25 giugno, alle ore 20.30, le allieve del Balletto del Salento torneranno ad esibirsi presso il Teatro Apollo di Lecce con lo spettacolo “What a wonderful world”, un vero e proprio inno alla vita e alla rinascita che si esprime con un’esplosione di colori. Saranno i colori della bandiera della pace, per dare un segnale di solidarietà e unione in questo particolare momento storico, a rappresentare tutta la prima parte di classico dello spettacolo, mentre altri temi alla base delle coreografie di modern, contemporaneo e contaminazione saranno quelli della natura, il gioco, l’istruzione, le tradizioni, la parità di genere.
La voce di Louis Armstrong chiuderà lo spettacolo con un momento romantico, corale e colorato, un vero e proprio segnale di positività da estendere al pubblico.
“Non vediamo l’ora di tornare ad emozionarci e ad emozionare con uno spettacolo dal vivo, col pubblico, con quella tipica adrenalina che accompagna quei momenti e che unisce gli allievi gli uni agli altri sempre più – commenta la direttrice artistica Vera Giannetto – Sono momenti che ci sono mancati e di cui siamo felici di riappropriarci. Inoltre, abbiamo pensato di lanciare, attraverso la danza, un segnale forte di positività e distensione portando in scena non solo i colori ma anche alcune tematiche importanti che in questi ultimi anni hanno vissuto dei tristi cambiamenti, come il gioco, l’istruzione, la natura. Al contempo, però, si sono rafforzati altri aspetti delle nostre vite come la parità di genere, nella quale abbiamo fatto notevoli progressi, e le tradizioni, ancor più sentite.
Una bella novità, infine, quest’anno è rappresentata dall’esibizione del gruppo adulti, un nutrito gruppo di allieve che studiano nella mia scuola e che quest’anno ha fortemente voluto partecipare allo spettacolo finale per la gioia di vivere il momento e per il grande messaggio di inclusione che traspare: la danza è di tutti, per tutti”.