Lecce – Chi poteva immaginare un finale così? Alla ripresa, in uno stadio gremito in ogni ordine di posto, i giallorossi battono la Lazio 2 a 1. La vittoria di ieri registra la terza vittoria consecutiva e il quarto risultato utile. La sintesi di questa impresa porta i salentini al dodicesimo posto in classifica, diciotto punti in sedici giornate e più nove sulla terzultima.
L’approccio alla partita è stato buono nei primissimi minuti di gioco. A seguire, la Lazio di Sarri è venuta fuori con una facilità disarmante nello stretto. Il Lecce ha tenuto nella propria area di rigore. Certo, le imbucate di Milinkovic-Savic per Immobile hanno creato più di qualche grattacapo. Umtiti usciva sullo stesso Milinkovic lasciando lo spazio per il filtrante per Immobile. Proprio così è nato il gol dei laziali. Cross di Casale, corsa di Immobile sul filo del fuorigioco e tiro a incrociare sul secondo palo.
Il Lecce è venuto fuori nel secondo tempo, con l’ingresso Di Francesco, in una forma incredibile, per Banda e con una difesa leggermente più alta e un pressing ordinato. Il gol del pareggio arriva proprio da un pressing perfetto. Hjulmand accompagna l’azione, vede il corridoio per Di Francesco che tira forte verso la porta di Provedel, la respinta alta favorisce Strefezza che, con un tocco di controbalzo, mette la palla in rete.
Dal gol del pareggio, il Lecce ha dato la sensazione di poterci riuscire, di volere l’intera posta in palio. Infatti, si continua a pressare e a difendere nelle imbucate, ormai rare, dei laziali. Il gol vittoria è un capolavoro. Tre tocchi e rete. Hjiulmand apre con una sventagliata precisa verso Di Francesco che, di prima, con un calcio forte e preciso, mette al centro e lì, con un tocco pregevole, Colombo indirizza in rete.
Tra l’apoteosi giallorossa e la fine dell’incontro, c’è stato anche il tempo per dei cori disgustosi a sfondo razziale nei confronti dei giallorossi, tra tutti, Umtiti. Si segnala un gesto nobile e di cultura immensa del tifo giallorosso. Per coprire il nulla razziale, è partito un coro unanime con una sola parola UMTITI. Tra l’altro, partita magistrale da campione vero. Il fuoriclasse a tutto campo.
È stata la partita della maturità. La bravura di sapere aspettare il proprio turno. Subire ma con intelligenza. Attendere il momento no dell’avversario e colpire. Questi sono segnali di grande forza e dimostrano l’attuale posizione in classifica dei giallorossi. Ora, come se nulla fosse successo, bisogna continuare con determinazione e un pizzico di magia perché l’obiettivo non è ancora raggiunto.