Porto Cesareo (Le) – Il Sindaco di Porto Cesareo Salvatore Albano, dopo l’incontro tenutosi venerdì 14 novembre a Bari con l’Assessore ai Lavori Pubblici della Regione Puglia e conclusosi con mezze promesse, chiede alla Regione Puglia scelte tecnicamente valide e risolutive.
“La Regione Puglia si deve assumere le sue responsabilità e deve dire attraverso il Piano di tutela delle acque dove vuole far scaricare i reflui depurati del Comune di Nardò e del Comune di Porto Cesareo”. Questo è l’appello lanciato dal primo cittadino.
L’Amministrazione Comunale di Porto Cesareo, al fine di avere chiarimenti sulle varie riunioni svoltesi tra i funzionari della Regione, quelli dell’AQP e gli amministratori neretini – a cui l’Amministrazione di Porto Cesareo non è stata invitata a partecipare – aveva fortemente voluto l’incontro con l’assessore Giannini. L’Amministrazione della marina Jonica cercava anche spiegazioni in merito ad una delibera della Giunta Comunale di Nardò in cui si indica come nuovo recapito finale dei reflui depurati di Porto Cesareo e Nardò, il canale Asso. Si abbandonerebbe in questo modo il progetto già appaltato con recapito finale al largo di Torre Inserraglio.
L’Assessore Giannini, dopo l’incontro a Bari, ha promesso di convocare a breve un tavolo di confronto tra la Regione, il Comune di Porto Cesareo e il Comune di Nardò al fine di ribadire la necessità di arrivare ad una conclusione quanto prima, soprattutto per lo stato di rischio sanitario in cui si trova il territorio di Porto Cesareo e la grave situazione dello scarico di Nardò.
Il Comune di Nardò, infatti, attualmente ha lo sbocco finale in battigia sulla costa di Torre Inserraglio dove vige il divieto di balneazione e dove esiste, proprio per questa ragione, un problema di inquinamento del mare. Tuttavia le opere di adeguamento del depuratore ed il collettamento alla rete fognaria già esistente a Porto Cesareo dovrebbero iniziare nella primavera del 2015.
“Noi chiediamo al Presidente Vendola, prima della scadenza del suo mandato, atti concreti e soluzioni definitive per il completamento della rete fognante di Porto Cesareo, anche in considerazione dello stato di infrazione comunitaria a cui la Regione è chiamata a rispondere. Il Presidente Vendola conosce bene il nostro mare e l’economia del posto e sa bene che non ci è più permesso attendere, o meglio sperare che un giorno o l’altro si possa trovare un’alternativa a una soluzione già più volte vanificata. Chi pagherà per tutto questo sarà solo il territorio e l’immagine di un Paese che nonostante tutto è ancora uno dei posti più belli e visitati d’Italia”. Così conclude Albano.
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