Lecce – È stata presentata oggi a Palazzo Carafa, la XXIII edizione di “Lecce Cortili Aperti”, una manifestazione che riscuote un interesse sempre crescente attirando ogni anno decine di migliaia di visitatori appassionati.
L’evento – organizzato come di consueto dall’Associazione Dimore Storiche Italiane (Asdi) e realizzato in collaborazione con l’Assessorato alla Cultura del Comune di Lecce – offre l’opportunità a cittadini e turisti di entrare e visitare gli androni ed i cortili interni ai numerosi palazzi nobiliari del centro storico cittadino, ai quali, in quanto residenze private, di norma non è consentito l’accesso.
L’appuntamento con i Cortili Aperti è fissato per domenica 21 maggio, dalle 10 alle 13 e dalle 16.30 alle 21 (in allegato l’elenco completo delle dimore accessibili a tutti).
“Siamo giunti alla ventitreesima edizione di questa manifestazione. E pensare che abbiamo iniziato aprendo appena 7 dimore, tra cortili e palazzi, con qualche decina di visitatori. Lo scorso anno abbiamo invece registrato ben 70mila presenze e le richieste continuano a crescere, anche dall’estero. Abbiamo coinvolto il Conservatorio musicale e le scuole e realizzeremo una serie di iniziative all’interno dei cortili, e non solo, grazie anche all’aiuto di tanti volontari: è la dimostrazione che questa manifestazione oramai è entrata nel cuore della gente”.
Soddisfatto il sindaco di Lecce, Paolo Perrone: “L’alleanza tra pubblico e privato rappresenta la chiave di volta per realizzare eventi come questo che potenziano la capacità attrattiva di Lecce come mèta turistica. Mi auguro che non solo i turisti ma anche i cittadini possano fare un giro per ammirare le storiche dimore. Ringrazio i proprietari di dimore storiche che mettono a disposizione per un giorno i loro palazzi e i loro cortili che arricchiscono il nostro splendido centro storico”.
“È un bellissimo evento – aggiunge l‘assessore al Turismo e Marketing territoriale, agli Spettacoli e agli Eventi del Comune di Lecce, Luigi Coclite – grazie al quale riusciamo a coniugare il patrimonio artistico messo a disposizione dai privati con la capacità di produrre ricchezza. È la dimostrazione che attraverso la cultura è possibile creare economia”.