Trepuzzi (Le) – Temi scottanti quelli affrontati nel pomeriggio di ieri presso l’aula consiliare del Comune di Trepuzzi, in occasione del seminario dal tema: Racket e usura: azioni di prevenzione e strumenti a tutela delle vittime, due piaghe sociali purtroppo molto diffuse sul nostro territorio.
L’evento è stato organizzato dal Coordinamento Provinciale del Pd, dal circolo territoriale del Pd di Trepuzzi, con la collaborazione dei Circoli Pd di Arnesano, Campi, Carmiano, Guagnano, Monteroni, Novoli, Salice, Squinzano, Surbo e Veglie.
In apertura il sindaco del comune salentino Oronzo Valzano e il segretario del Pd cittadino Giacomo Fronzi, oltre alle altre istituzioni presenti, hanno rivolto un ringraziamento particolare a Renato De Scisciolo, presidente regionale dell’associazione Antiracket e consigliere nazionale della Federazione Italiana Antiracket e a Maurizio Altomare responsabile dell’Ufficio Legale e della Federazione nazionale Antiracket e Usura. Moderatrice dell’incontro Annantonia Margiotta, responsabile delle Politiche Sociali e immigrazione presso la segreteria provinciale del Pd.
“Il fenomeno si può combattere perché siamo ancora in tempo.” Esordisce De Scisciolo, invitando così, ”… Le vittime a denunciare e a non avere timore di eventuali ripercussioni, perché l’iter della denuncia viene espletato attraverso un percorso ben preciso”. Parole di speranza, quelle usate da De Scisciolo, che mirano a rassicurare coloro che ancora non hanno trovato il coraggio di denunciare. Si tratta di fenomeni gravi quali estorsione, usura criminale, e in alcuni casi anche bancaria, che hanno messo in ginocchio molte delle aziende del nostro tessuto produttivo. Pare anche che le categorie interessate, non si limitino più alle sole imprese ma, data la crisi economica che attanaglia il nostro Paese, il fenomeno si estenda a pensionati, disoccupati e semplici dipendenti, che non ce la fanno ad arrivare alla seconda settimana del mese. Gli usurai si possono sconfiggere perché non agiscono più mediante la criminalità organizzata, come accadeva negli anno ’90 ma, nella maggior parte dei casi, agiscono individualmente. “Situazioni gravi – precisa De Scisciolo – che si inseriscono in un contesto in cui non si registra la presenza di organizzazioni criminali solide. Proprio questo deve essere il punto di forza, intervenire immediatamente per stroncare il fenomeno sul nascere”.
Concetto ribadito anche dalla responsabile delle Politiche Sociali Annantonia Margiotta, la cui parola d’ordine è: “Denunciare, perché solo così il fenomeno può essere debellato. La confisca dei beni è l’unica arma per delegittimare il potere mafioso, perché il criminale preferisce di gran lunga andare in carcere piuttosto che perdere il proprio patrimonio.” Prosegue Margiotta. “La recrudescenza dei fatti criminosi che stiamo registrando sul nostro territorio non può e non deve essere taciuta”.
Gli interventi hanno seguito tutti la medesima linea, ponendo l’accento sull’intervento da parte delle istituzioni e partiti politici in primis, dei cittadini e di tutte le categorie interessate, affinché si possa abbattere il muro di omertà che spesso impedisce di denunciare il potere criminale per paura di ritorsioni. “Occorre reagire con forza – conclude Annantonia Margiotta – e coinvolgere nella lotta all’illegalità l’intera comunità affermando la ‘legalità del NOI’, quel noi corale che è la ‘legalità organizzata’ in grado di respingere la cultura del malaffare”.
L’invito corale, infine, è che la lotta ai due ‘mali’ si può sconfiggere solo attraverso la collaborazione, la condivisione di tutti, perché la criminalità organizzata è forte ma può diventare debole laddove c’è un’importante risposta civile.
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